Ciao Trentino!
Scrivo mentre sono in spiaggia (solo due giorni...ma meglio che niente!) attorniato da un nugolo di bimbi di ogni età e costantemente assaltato dai miei figli che, giustamente, rivendicano attenzione ma soprattutto comunicano in ogni parola , in ogni azione la grandissima gioia di stare assieme.
Ecco oggi vorrei condividere con tutti questa gioia ed in pparticolare con chi soffre e ancor più in particolare con i bimbi che soffrono.
io credo che ognuno di noi di fronte ad un bimbo che soffre, qualunque ne sia la causa, si senta dapprincipio disarmato, si chieda il perchè, si arrabbi, si intenerisca.
Ciò però non basta perchè ognuno di noi è chiamato, nel suo piccolo mondo (si chiami esso famiglia, lavoro, svago, ecc.), a donare energie e risorse (di ogni tipo...) a difesa degli indifesi.
Un bimbo (e il discorso potrebbe benissimo riferirsi anche ai nostri vecchi...) è testimonianza vivente dell'affidarsi totalmente all'altro -l'adulto- e, dunque guai a chi approfitta della loro assoluta fiducia: stiamo vigili, denunciamo, interveniamo, regaliamo tempo, sorrisi, carezze ai bambini.
Osservate i bambini: sono positivi sempre ( e se non lo sono posso garantirvi che non lo sono perchè stanno soffrendo..), sono entusiasti di vivere, curiosi di aprirsi ad ogni nuova esperienza, sono anche cattivelli e vendicativi per natura ma sempre pronti a ripartire poco dopo l'intervento dell'"autorità" a dare tutto quello che hanno.
Ho imparato e continuo a imparare moltissimo dai bambini ma mentre li vedo pieni di gioia non posso che chiedermi in continuazione cosa posso fare per quelli costretti alla sofferenza.
Spero un giorno di poter fare molto di più di adesso.
Per ora l'augurio a tutti di poter gustare quanto rida un mondo pieno di bimbi e il richiamo forte a tutti noi perchè ci adoperiamo affinchè ci siano solo bimbi che ridono (senza mai diventare "schiavetti" dei pergoli però...).
Torno a provare a fare anch'io il bimbo che ride!
A venerdì.
venerdì 27 giugno 2008
venerdì 20 giugno 2008
Ciao Trentino!
Sono finite le scuole, tempo di pagelle, esami, vacanze....
Nei giorni scorsi sono stato a ritirare le pagelle dei miei figli e con l'occasione mi sono fermato a scambiare alcune impressioni con i docenti.
Infatti ritengo che la scuola oggi rappresenti uno spaccato quanto mai veritiero sullo stato di salute della nostra società.
Tra le molte cose che ci sarebbero da sottolineare una in particolare mi colpisce e sinceramente mi indigna: ritengo intollerabile e altamente diseducativo che la scuola sia in ostaggio degli studenti!
Non è concepibile che un docente debba suo malgrado rinunciare al suo ruolo di "educatore complementare" perchè se solo si azzarda a riprendere e, perchè no punire, lo studente che non rispetta le regole rischi di trovarsi in Procura della Repubblica denunciato o nella migliore delle ipotesi debba giustificarsi con il proprio superiore a seguito della vibrante (e ovviamente sacrosanta per loro...) protesta dei genitori!
Non voglio assolutamente banalizzare evetuali problematiche complesse, ma nella maggior parte dei casi, credetemi, le cose stanno così.
E allora dobbiamo restituire alla scuola la sua dignità perchè sostenere una struttura che facilita la crescita di caratteri alla fine deboli (tale sarà l'effetto del "tanto non puoi farmi niente perchè se no ti denuncio...... chi sei tu per rompermi...ecc") avrà quale unico effetto la crescita di persone egoiste, non autosufficienti, a cui tutto è dovuto e niente devono.
Piantiamola come genitori di giustificare sempre e comunque i nostri figli; piantiamola di pensare (e male!) che la scuola debba sostituire la famiglia nell' educazione dei figli (già ci passano troppo tempo...); piantiamola di reclamare sempre e solo diritti e ricordiamoci invece che abbiamo anche molti doveri e che questo concetto dobbiamo essere noi genitori ad insegnarlo ai nostri figli; sosteniamo, sempre vigili, i docenti; diamo loro il coraggio di riprendere in mano il timone perchè molto spesso anche un castigo, magari pure ingiusto, può essere occasione per noi di tanti spunti educativi per i nostri figli (i quali nella vita, lo ripeterò sempre alla noia, si troveranno di fronte a scogli di diversa natura e li supereranno solo se abbiamo loro insegnato che il rispetto delle regole e dell'altro sono sempre vincenti); facciamo molta attenzione anche noi stessi a non rimanere in ostaggio dei nostri "amatissimi" figlioli!
In sintesi: rispetto delle regole come motore di ricerca della verità e della libertà.
A venerdì.
Sono finite le scuole, tempo di pagelle, esami, vacanze....
Nei giorni scorsi sono stato a ritirare le pagelle dei miei figli e con l'occasione mi sono fermato a scambiare alcune impressioni con i docenti.
Infatti ritengo che la scuola oggi rappresenti uno spaccato quanto mai veritiero sullo stato di salute della nostra società.
Tra le molte cose che ci sarebbero da sottolineare una in particolare mi colpisce e sinceramente mi indigna: ritengo intollerabile e altamente diseducativo che la scuola sia in ostaggio degli studenti!
Non è concepibile che un docente debba suo malgrado rinunciare al suo ruolo di "educatore complementare" perchè se solo si azzarda a riprendere e, perchè no punire, lo studente che non rispetta le regole rischi di trovarsi in Procura della Repubblica denunciato o nella migliore delle ipotesi debba giustificarsi con il proprio superiore a seguito della vibrante (e ovviamente sacrosanta per loro...) protesta dei genitori!
Non voglio assolutamente banalizzare evetuali problematiche complesse, ma nella maggior parte dei casi, credetemi, le cose stanno così.
E allora dobbiamo restituire alla scuola la sua dignità perchè sostenere una struttura che facilita la crescita di caratteri alla fine deboli (tale sarà l'effetto del "tanto non puoi farmi niente perchè se no ti denuncio...... chi sei tu per rompermi...ecc") avrà quale unico effetto la crescita di persone egoiste, non autosufficienti, a cui tutto è dovuto e niente devono.
Piantiamola come genitori di giustificare sempre e comunque i nostri figli; piantiamola di pensare (e male!) che la scuola debba sostituire la famiglia nell' educazione dei figli (già ci passano troppo tempo...); piantiamola di reclamare sempre e solo diritti e ricordiamoci invece che abbiamo anche molti doveri e che questo concetto dobbiamo essere noi genitori ad insegnarlo ai nostri figli; sosteniamo, sempre vigili, i docenti; diamo loro il coraggio di riprendere in mano il timone perchè molto spesso anche un castigo, magari pure ingiusto, può essere occasione per noi di tanti spunti educativi per i nostri figli (i quali nella vita, lo ripeterò sempre alla noia, si troveranno di fronte a scogli di diversa natura e li supereranno solo se abbiamo loro insegnato che il rispetto delle regole e dell'altro sono sempre vincenti); facciamo molta attenzione anche noi stessi a non rimanere in ostaggio dei nostri "amatissimi" figlioli!
In sintesi: rispetto delle regole come motore di ricerca della verità e della libertà.
A venerdì.
venerdì 13 giugno 2008
Ciao Trentino!
Sono iniziati gli europei del calcio l'Italia è stata "suonata" tre volte dall'Olanda...al solito stiamo tutti diventando commissari tecnici infallibili!
Comunque, indipendentemente dalla chiacchiere in libertà credo sia vero che lo sport, e mi riferisco a tutte le discipline indistintamente, abbia innata la capacità di unire persone, nazioni, popoli. Insomma lo sport in generale aiuta sempre a "pensare" positivo.
Non male direi al giorno d'oggi!
E allora sfruttiamolo proponendolo alle famiglie, ai giovani e anche ai meno giovani, come occasione di concreta formazione del carattere.
Perchè il vero sport è fatto di regole, rispetto delle persone, condivisione di momenti belli come tristi e cioè di situazioni analoghe a quelle che ognuno di noi ha trovato o si ritroverà durante il cammino della vita.
Attenzione però: scegliamo bene. Scegliamo chi fa sport per educare e non per creare macchine da competizione disposte a tutto pur di arrivare al risultato!
Non siano gli adulti ad insegnare ai più piccoli cosa significa "fregare" l'altro pur di emergere, insultare, tifare contro e non per....
Il Trentino è ricco di occasioni positive trainate dai risultati di alcune compagini o singoli atleti (penso all'ITAS, al Mezzocorona, alla Bitumcalor, al Torrefranca, a Francesca Dallapè, a Chiara Costazza, a Gilberto Simoni e...l'elenco sarebbe molto lungo!) che ritengo possano essere fianalizzate, collegandole tra di loro, per promuovere vaolri ad ogni livello.
Credo che il Trentino meriti una concreta politica per lo sport (fatta non solo di presenzialismo e riconoscimento dei risultati eclatanti...) dove dalla più piccola realtà fino alla grande società venga premiata la costante ricerca dell'aspetto formativo del carattere in ogni sua singola manifestazione.
Lo sport come leva ineguagliabile per costruire un Trentino sano e competitivo.
Vero sport è vera persona!
A venerdì!
Sono iniziati gli europei del calcio l'Italia è stata "suonata" tre volte dall'Olanda...al solito stiamo tutti diventando commissari tecnici infallibili!
Comunque, indipendentemente dalla chiacchiere in libertà credo sia vero che lo sport, e mi riferisco a tutte le discipline indistintamente, abbia innata la capacità di unire persone, nazioni, popoli. Insomma lo sport in generale aiuta sempre a "pensare" positivo.
Non male direi al giorno d'oggi!
E allora sfruttiamolo proponendolo alle famiglie, ai giovani e anche ai meno giovani, come occasione di concreta formazione del carattere.
Perchè il vero sport è fatto di regole, rispetto delle persone, condivisione di momenti belli come tristi e cioè di situazioni analoghe a quelle che ognuno di noi ha trovato o si ritroverà durante il cammino della vita.
Attenzione però: scegliamo bene. Scegliamo chi fa sport per educare e non per creare macchine da competizione disposte a tutto pur di arrivare al risultato!
Non siano gli adulti ad insegnare ai più piccoli cosa significa "fregare" l'altro pur di emergere, insultare, tifare contro e non per....
Il Trentino è ricco di occasioni positive trainate dai risultati di alcune compagini o singoli atleti (penso all'ITAS, al Mezzocorona, alla Bitumcalor, al Torrefranca, a Francesca Dallapè, a Chiara Costazza, a Gilberto Simoni e...l'elenco sarebbe molto lungo!) che ritengo possano essere fianalizzate, collegandole tra di loro, per promuovere vaolri ad ogni livello.
Credo che il Trentino meriti una concreta politica per lo sport (fatta non solo di presenzialismo e riconoscimento dei risultati eclatanti...) dove dalla più piccola realtà fino alla grande società venga premiata la costante ricerca dell'aspetto formativo del carattere in ogni sua singola manifestazione.
Lo sport come leva ineguagliabile per costruire un Trentino sano e competitivo.
Vero sport è vera persona!
A venerdì!
venerdì 6 giugno 2008
Ciao Trentino!
Oggi volevo spendere due righe di commento per quanto è successo a Mesiano lo scorso week end alla festa degli universitari.
Sono convinto che oggi il mondo giovanile debba essere avvicinato e vissuto come una risorsa e non come fonte di problemi.
Insomma mi urta sentire discutere sempre di disagio giovanile e poco, molto poco, di giovani come risorsa per la società.
Bel concetto si dirà ma poi succedono fatti come Mesiano dove si azzera in un sol colpo il "giovane-risorsa".
Non credo proprio primo perchè è assai pericoloso fare di tutta un'erba un fascio (come al solito per pochi deficenti su migliaia di partecipanti si generalizza poi a tutti) e in secondo luogo perchè sono convinto che sono e saranno i giovani stessi a epurare il loro mondo dalle mele marce.
Certo è doveroso chiedersi se a monte i giovani abbiano trovato una famiglia che sia stata la prima palestra di educazione alla vita sociale, se i cd "adulti" hanno il coraggio di dar loro fiducia partendo dall' innegabile presupposto che il giovane non è il cittadino di domani, ma lo è già oggi ed ha enormi potenzialità, se si offrono loro occasioni di costruire, proporre, realizzare secondo modelli da loro generati e non imposti "perchè solo chi ha più esperienza sa di cosa abbisognano"...
Una risorsa deve essere sempre valorizzata e solo così, credo, si potrà pretendere dalla stessa un maggiore impegno personale e sociale.
Al giovane è giusto dare ma è comunque altrettanto giusto pretendere.
Piantiamola di "compatirli" e di dar loro sempre e comunque ragione "perchè poveretti sai...vivono in un mondo complesso..." e collaboriamo con loro per creare opportunità di svago, di lavoro, di studio che siano palestre di formazione del carattere così da far crescere querce e non giunchi!
Allora le occasioni "Mesiano" saranno sempre e comunque una grandissima festa per tutti.
A venerdì!
Andrea
Oggi volevo spendere due righe di commento per quanto è successo a Mesiano lo scorso week end alla festa degli universitari.
Sono convinto che oggi il mondo giovanile debba essere avvicinato e vissuto come una risorsa e non come fonte di problemi.
Insomma mi urta sentire discutere sempre di disagio giovanile e poco, molto poco, di giovani come risorsa per la società.
Bel concetto si dirà ma poi succedono fatti come Mesiano dove si azzera in un sol colpo il "giovane-risorsa".
Non credo proprio primo perchè è assai pericoloso fare di tutta un'erba un fascio (come al solito per pochi deficenti su migliaia di partecipanti si generalizza poi a tutti) e in secondo luogo perchè sono convinto che sono e saranno i giovani stessi a epurare il loro mondo dalle mele marce.
Certo è doveroso chiedersi se a monte i giovani abbiano trovato una famiglia che sia stata la prima palestra di educazione alla vita sociale, se i cd "adulti" hanno il coraggio di dar loro fiducia partendo dall' innegabile presupposto che il giovane non è il cittadino di domani, ma lo è già oggi ed ha enormi potenzialità, se si offrono loro occasioni di costruire, proporre, realizzare secondo modelli da loro generati e non imposti "perchè solo chi ha più esperienza sa di cosa abbisognano"...
Una risorsa deve essere sempre valorizzata e solo così, credo, si potrà pretendere dalla stessa un maggiore impegno personale e sociale.
Al giovane è giusto dare ma è comunque altrettanto giusto pretendere.
Piantiamola di "compatirli" e di dar loro sempre e comunque ragione "perchè poveretti sai...vivono in un mondo complesso..." e collaboriamo con loro per creare opportunità di svago, di lavoro, di studio che siano palestre di formazione del carattere così da far crescere querce e non giunchi!
Allora le occasioni "Mesiano" saranno sempre e comunque una grandissima festa per tutti.
A venerdì!
Andrea
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