venerdì 25 luglio 2008

Ciao Trentino!
Finalmente sto partendo con la famiglia per una settimana di ferie...in montagna!
Già la montagna, per me è stata ed è palestra di vita.
Io amo le nostre foreste, il pofumo del sottobosco, lo spettacolo degli animali e dei fiori, il sussurrare del vento, le albe, i tramonti. Grandi emozioni.
La montagna è simbolo di gratuità (lei si dona in tutto e per tutto, nessuno di noi l'ha "costruita").
La montagna è simbolo di grandezza nel senso di qualcosa che l'uomo non potrà mai domare, controllare fino in fondo è troppo forte, inarrivabile. Il paragona che c'è tra la montagna e l'uomo è simile al paragone tra la forza di un insetto e un elefante.
Per questo la montagna chiede rispetto, chiede di essere amata mentre la si "adopera" altrimenti mostra la sua forza che ai più può sembrare crudele e ingiusta ma in realtà e come un boomerang che rimbalza su chi male lo ha lanciato.
La gente di montagna, la vera gente di montagna, invero non può allontanarsi da essa perchè sarebbe come venisse d'improvviso a mancare l'ossigeno, è veramente un richiamo chespesso e più forte di qualsiasi altro affetto terreno (con le dovute proporzioni ovviamente....)
La montagna è libertà, la montagnma è sempre verità (a differenza dell'uomo ciò che offre e sempre "vero").
La montagna è sì grande ma la tempo stesso indifesa.
Sta ad ognuno di noi difenderla come patrimonio inestimabile della nostra terra da continui attacchi di chiunque vede la montagna come valore solo in quanto e se produce denaro.
Per me e spero per la maggior parte dei trentini così non è (come del resto non si può approvare una sua difesa "assolutizzata", della serie "è intoccabile sempre e comunque")!
Lasciatemi ancora le mie grandi emozioni e preoccupiamoci di diffondre una sana cultura della montagna improntata al rispetto di un ambiente che dona tutto ma al tempo stesso è in balia di chi a nulla importa fermarsi a sentire parlare il vento, a divertirsi con le cascatelle di un ruscello....insomma di trattare la montagna come dovrebbe trattarsi la propria madre.
A venerdì (se scendo dalla montagna...).

1 commento:

Anonimo ha detto...

Proprio in questi giorni assistiamo a diverse notizie di persone che muoiono nella ricerca di scalare cime impossibili. Io dico: ne vale la pena. Vale la pena mettere a repentaglio la propria vita per scalare una vetta. In certi casi vorrei che lasciassimo la montagna alla montagna.
Paolo