Ciao Trentino!
Oggi voglio prendere posizione sul caso "Englaro".
Caso "Englaro" significa diritto alla vita, rispetto della persona umana, tutela della vita in ogni sua forma.
Si badi bene l'argomento è complesso e tocca situazioni limite e, quindi, lungi da me l'intenzione di banalizzare quanto in realtà di più delicato non c'è. Ma sento che non posso, seppur in breve e lacunosamente, non dire quello che penso.
Fatta questa doverosa premessa dico che la vita è un valore universale; non è di destra, non è di sinistra, non è cattolico o musulmano, è il dono più grande e soprattutto gratuito che ognuno di noi ha avuto la grazia di ricevere.
Ora proprio perchè la vita è il dono più grande di cui ognuno è chiamato ad esserne custode, nessuno può arrogarsi il diritto o farsi scudo con il diritto (ricordo che è pur sempre l'uomo con tutta la sua fragilità che "applica" il diritto...) per dichiarare che un altro essere vivente può essere ucciso.
Non può esistere il diritto a morire perchè contrario a quei principi della legge naturale comuni ad ogni persona qualsivoglia ne sia l'estrazione o il credo religioso.
L'uomo non può arrogarsi (e tantomeno costruirsi o legittimarsi) il diritto di stabilire quando (e magari come) un altro uomo deve morire, mai. Se qualcuno o qualche ordinamento lo permette o lo permetterà (magari per interpretazione "costituzionalmente" orientata, ma pur sempre di interpretazione dell'uomo si tratta...) comincerà a prendere piede la cultura aberrante che è l'uomo il signore del mondo e della vita.
La vita umana è e deve restare un tempio inviolato e inviolabile da tutti e per l'eternità!
Tutta la sofferenza di persone la cui vita a molti non sembra "vita" acquista invece grande significato di testimonianza e servizio per la vita di chi ci ruota attorno nobilitandola.
Nulla della sofferenza va perduto anche se atroce e atrocemente fa soffrire altri.
Tutte le nostre vite hanno un disegno e un significato profondo che non spetta ad un altro uomo interpretare e decidere.
Nemmeno la sofferenza, quale essa sia, può consentire di uccidere se non con operazione assassina.
Lavoriamo tutti per la cultura della vita e poniamoci a totale servizio di chi soffre: la nostra e la loro vita sarà così piena e utile nel suo significato più grande di cui avevo detto in principio.
A venerdì.
venerdì 18 luglio 2008
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2 commenti:
Vorrei proprio sapere perchè i giornali e i media fanno grande scalpore per i casi in cui qualcuno richiede di staccare la spina (o lo richiedono altri per lui), e invece non fanno alcun accenno ai tanti che vogliono vievere e chiedono di vivere pur in condizioni "estreme".
Mauro
Vorrei che lp Stato tutelasse i diritti di quelle "poche" persone che desiderano lasciarsi morire. Chi sono questi per non essere presi in considerazione?
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