venerdì 3 ottobre 2008

Ciao Trentino!
Oggi un breve pensiero su un argomento che, credo, sia fondamentale per chiunque guardi al futuro sotto ogni aspetto: l'innovazione o meglio "fare" innovazione.
Sembra un argomento arido, che interessa solo determinati settori (soprattutto l'impresa ovviamente), ma dal quale invece ognuno di noi deve sentirsi "pressato".
Infatti, fare innovazione significa, in estrema sintesi, creare condizioni socio- economiche che consentano alla nostra gente di competere con il mondo intero per ottenere migliori servizi, per creare ambienti di lavoro più umani, per formare mentalità aperte al dialogo e alla continua ricerca delle migliori prassi di settore, per dialogare con il mondo economico a condizioni di parità, per valorizzare le nostre filiere produttive, per "trattenere" inTrentino i nostri giovani offrendogli nella loro terra opportunità professionali e di vivibilità uniche al mondo, insomma fare innovazione significa aprirsi al mondo per valorizzare e radicare in assoluto la nostra identità trentina.
E allora è necessario che a tutti e ad ogni livello (dalla scuola alle professioni di ogni tipo) sia consentito "fare innovazione".
Consentiamo ai giovani di fare esperienze formative all'estero in centri dove vengono praticate le migliori prassi chiedendogli poi in concambio di trasferirle sul nostro territorio. Permettiamo a spese dell'Ente pubblico ai giovani lavoratori di formarsi professionalmente nei migliori centri mondiali (ad esempio permettiamo ai giovani medici o infermieri di frequentare per due anni, mantenendogli il posto di lavoro qui, i migliori centri specialistici vincolandoli, poi al loro ritorno, al trapasso di nozioni con ricaduta diretta sulla nostra gente per l'aumento della qualità dei servizi). Permettiamo anche alle piccole imprese di sviluppare al loro interno la ricerca delle migliori prassi senza assistenzialismo allo stato puro ( non si fa innovazione, ad es., finanziando tout court il rinnovo dei macchinari) ma diffondendo fin dall'età scolastica la cultura di voler continuamente migliorare scambiando utili esperienze.
Non credo prorio che si faccia innovazione finanziando profumatamente progettoni megagalattici ( vedi Microsoft o risonanza magnetica ad alta definizione) destinati sì a far conoscere nell'immediato il Trentino nel mondo, ma nel mediato a terminare miseramente con la fine dei fondi (Sodalia docet) con scarsissime ricadute sul territorio e sulla gente con in più l'aggravante di aver sottratto risorse economiche pesanti utilizzabili invece per migliorare i nostri servizi o la qualità della vita delle nostre famiglie!
Creiamo condizioni favorevoli per lo sviluppo delle industrie in Trentino (domandiamoci perchè chi può creare posti di lavoro e benessere in generale decide di spostarsi 80 km più a sud...) e favoriamo una filiera "corta" tra le stesse e le piccole aziende sparse su tutto il nostro territorio così che anche queste possano essere valorizzate al meglio e non si sentano minacciate sul mercato da chi possiede maggiori risorse.
Mi rendo conto che quanto ho scritto sono dei rapidissimi flash che sottendono problematiche complesse, però ritengo giusto cominciare comunque a parlarne e offrire a tutti uno spunto per chiedersi se e come oggi in Trentino debba favorirsi l'innovazione, fattore imprescindibile per una serena e crescita "sicura" della nostra società.
A venerdì.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Le enormi risorse, legate sopratutto all'autonomia della nostra provincia, vengono utilizzate esclusivamente in maniera clientelare, legate a lobby più o meno nascoste. Il "principe" rappresenta il potere assoluto, che decide in maniera assolutista,ancien régime, apparentemente sotto una larvata democrazia.
Somme ingenti di danaro pubblico dirottate in opere faraoniche, che servono più alla propria immagine che alla collettività.La politca è slegata dalla società civile e vive in una torre d'avorio, ed ha come riferimento solo sè stessa. Anche i mass media locali sonoa ffascinati da questa megalomania e tifano a senso unico, senza alcuna autonomia critica ma proni al facile consenso neo confronti del potere costituito.

Anonimo ha detto...

Non vedo purtroppo in alcun intervento un impegno all'ambiente e alla cultura del risparmio energetico.
Comunque vai così.
Complimenti per il coraggio non è facile di questo periodo.