venerdì 14 novembre 2008

Ciao Trentino!
Il progetto di Girapoli è stato sonoramente bocciato soprattutto dal PATT.
Pazienza. Era un'alternativa credibile e concreta che forse meritava altra collocazione e che comunque la gente, per diversi motivi, per ora non ha ritenuto di poter cogliere.
Ora si va avanti con i progetti per dare voce a quelle persone che nonostante tutto hanno riposto la loro fiducia in noi e per quelle altre (speriamo!) che vorranno sostenere i valori su cui è fondata l'operatività di Girapoli.
Auguriamo a tutti coloro che stanno per impegnarsi nella nuova legislatura un'attività concreta e costruttiva con al centro sempre e comunque il valore (non negoziabile) della dignità di ogni vita umana in qualsiasi sua manifestazione come dono del Padre.
A presto.

venerdì 7 novembre 2008

Ciao Trentino!
Oggi scrivo solamente per ringraziarvi tutti.
Tutti quelli che hanno seguito Girapoli in questi mesi, tutti quelli che si sono impegnati in vista del primo obbiettivo del progetto (elezioni di domenica), tutti quelli che hanno inviato i loro commenti, tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere i miei pensieri, tutti quelli che ci aiuteranno da lunedì a continuare a dare voce a chi non ha voce, tutti quelli che già lo fanno nelle forme più diverse, insomma tutti quelli che.....!
Per il futuro penseremo anche come rendere il blog più partecipato (se mandate segnalazioni, commenti, spunti su info@girapoli.it poi le commenterò e/o ospiterò direttamente sul blog).
Un grazie speciale alla mia famiglia e al Padre.
Grazie proprio a tutti (anche ai "criticoni" ci mancherebbe....)!
A venerdì.

venerdì 31 ottobre 2008

Ciao Trentino!
Settimana di passione per il mondo scuola. Arriva la riforma "Gelmini" e l'Italia - al solito - si spacca in due.
Troppo facile oggi banalizzare la questione "scuola" dicendo semplicemente che così non si può andare avanti.
Certo non è questone di grembiuli o maestri unici soltanto, ma sicuramente l'impostazione della scuola d'oggi conduce ad un "prodotto" finale (formazione dello studente e del cittadino) generalmente scadente. Lo posso dire perchè ho esperienza diretta dalla visuale del mondo del lavoro dove arriva il "prodotto" asseritamente finito e anche perchè i miei figli stanno frequentando il mondo scuola.
Le cause? Molteplici, spesso complesse e radicate indietro negli anni per cui oggi non sortiranno alcun effetto colpi di spugna o "falciate" a casaccio.
Però da qualche parte, magari anche sbagliando, è necessario cominciare se vogliamo ridare alla scuola dignità di risorsa e non ridurla costantemente a problema pressochè ingestibile.
La scuola oggi deve rendersi conto in tutte, e dico tutte, le sue componenti che sarà necessario stringere i denti perchè i tempi di crisi economica e valoriale attuali non le sono estranei, anzi.
Ritengo, come detto altre volte, che prima di ogni altra cosa sia imprescindibile che nel mondo scuola si recuperino con estrema serietà i ruoli e tali ruoli siano poi rispettati: maestri/professori che tornino ad essere per i loro alunni "magister" nel senso antico del termine con preparazione ed entusiasmo (togliamo dunque tutta quella burocrazia che costituisce per loro inutile aggravio senza effetto pratico. Meglio dedicare il tempo alla formazione dei ragazzi...), alunni/genitori che non tengano in ostaggio i loro maestri ma pensino a lavorare, lavorare e lavorare per costruire il loro solido futuro. Poi cominciamo a lavorare (interdisciplinarmente però) di risorse economiche, di tagli, di incrementi, di voti, ecc.
Il Trentino ha in materia competenza primaria: quale occasione migliore (visti anche i numeri locali) per dimostrare efficienza ed essere assunti a modello di una scuola che vuole ritrovarsi risorsa e non zavorra?
A venerdì.

venerdì 24 ottobre 2008

Ciao Trentino!
Elezioni rinviate....uffa!
Uffa per i candidati che, vi assicuro, sono piuttosto provati e uffa, sicuramente, da parte dei trentini a loro volta stufi di continue sollecitazioni verbali e scritte.
Voglio soffermarmi però sul presunto motivo alla base del rinvio: un personalismo allo stato puro del presidente della Lega Savoi nei confonti del sen Tarolli.
Ecco, non è tanto la questione se sia giusto o meno il ricorso al rispetto delle regole (trattasi comunque e pacificamente di un errore di forma...) che mi preoccupa, ma proprio la motivazione sottesa.
Qualcuno per motivi personali (ha offeso il mio partito e chi lo tocca muore...) si arroga il diritto, trincerandosi dietro le norme e cercando giustificazione in esse, di privare il cittadino comune, del tutto estraneo a dinamiche di cui neppure vorrebbe sentire parlare, di poter esercitare un diritto costituzionalmente garantito.
Credo che la politica, per la sua natura di attività di amministrazione del bene pubblico svolta in nome e per conto dei cittadini, non debba mai lasciarsi condizionare dalle "arrabbiature" o dalle vendette più o meno personali. Così, al solito, ci rimettono anche tutti coloro i quali hanno a cuore che ognuno liberamente possa esprimere la propria volontà sulle persone a cui affidare un mandato politico e anche chi non ha necessità di "eliminare" l'avversario per sentirsi più forte.
Insomma ritengo che chiunque voglia "fare" politica debba essere animato principalmente dalla superiore responsabilità di rispettare sempre e comunque la libera determinazione della volontà del cittadino pur nella diversa e, a volte, aspra diversità di opinioni.
Certo qualcuno ha sbagliato ma per un piccolo cavillo si è tentato di penalizzare migliaia di trentini!
Allora ripeto: siate esigenti nel votare le persone; cerchiamo chi per quello che ha già "fatto", cioè per la sua testimonianza di vita, ci possa dare una garanzia che anche in politica sarà coerente testimone della sua vita trascorsa.
A venerdì.

venerdì 17 ottobre 2008

Ciao Trentino!
Devi dirvi che comincio ad essere arcistufo di vedere pubblicate sui giornali intercettazioni telefoniche che riguardano alcuni nostri politici e che, sinceramente, hanno per oggetto argomenti tutt'altro che rilevanti ai fini di giustizia!
Mi domando perchè, pur di vendere copie per qualcuno e incensarsi per altri, sia necessaria una simile spettacolarizzazione della giustizia.
Mi domando perchè ormai tutti noi non possiamo avere e ottenere un mimimo di libertà di movimento e di parola senza essere osservati o ascoltati? Attenzione perchè nessuno di noi può oggi tirarsi fuori da un sistema che pare voglia controllare tutti e tutto. Non vale l'obbiezione per cui il semplice cittadino che fa gli affari suoi non sarà mai oggetto di "attenzione"; non vale e lo sappiamo proprio da quanto è stato pubblicato ultimamente.
Intendiamoci bene: le intercettazioni sono fondamentali ai fini di indagine, ma non esiste in uno Stato di diritto che le stesse siano anche oggetto di pubblicazione nè durante nè dopo l'indagine.
A parte quanto appena detto sul fatto che a una simile situazione nessuno di noi può a priori considerarsi estraneo, io credo che dietro alle persone che finiscono siu giornali possano esserci famiglie o parenti che subiscono indirettamente una gogna pubblica immeritata e vergognosa (ricordo che anni fa discutendo con un avvocato che difendeva un funzionario pubblico finito a processo mi diceva che i suoi figlioli ancora in tenera età avevano dovuto cambiare scuola perchè quotidianamente apostrofati con l'appellativo di ladri...).
Nessuno vuole limitare il diritto di cronaca, per carità, ma lo stesso deve essere esercitato con estrema responsabilità e lo stesso vale per i lettori, i quali parrebbero morbosamente affezionati alla lettura dei fatti anche personalissimi degli altri invece che preoccuparsi di ricercare letture di contenuto.
Perdonatemi lo sfogo in libertà ma proprio sulla libertà di ognuno di noi oggi si stanno addensando nuvoloni di ogni natura.
Ne riparleremo di libertà (che già fin d'ora vi dico per me essere ricerca della Verità) e nel frattempo vi invito tutti a "filtrare" i messaggi dei mass media attraverso una capacità critica personale che vi auguro possa essere in continua formazione e che tenga sempre conto responsabilmente della nostra connaturata, ma sbagliata, inclinazione a tranciare giudizi solo sulla base di ciò che altri ci mettono nel piatto!
A venerdì.

venerdì 10 ottobre 2008

Ciao Trentino!
Siamo in periodo di terremoti finanziari che hanno coinvolto colossi bancari fino a poco tempo fa insospettabili.
Come al solito sorge spontanea la domanda, da comune cittadino non avezzo a maneggiare il linguaggio e le dinamiche della finanza, di come sia stato ossibile tutto ciò e dove siano state le Autorità preposte alla vigilanza delle banche (ma la nostra Banca d'Italia, all'esterno così severa e intransigente, ha dormito?).
Come è possibile che al normale cittadino che chiede l'intervento di un Istituto bancario siano opposte una miriade di formalità fatte di parametri da rispettare e garanzie da prestare mentre poi sono le stesse banche con i soldi della gente a combinare guai spaventosi?
Parmalat e Cirio cosa hanno insegnato al sistema bancario? Proprio nulla?
Una volta la banca per la gente era sinonimo di sicurezza e competenza in cui il rapporto personale trovava grande valorizzazione.
Oggi si ha l'impressione di essere trattati come seplici numeri all'interno di un sistema pachidermico volto esclusivamente all'ottimizzazione dei guadagni di pochi.
Attenzione, al solito, non è possibile fare di tutta un erba un fascio e, quindi anche per esperienza personale, posso senz'altro dire che non tutto il sistema è degenerato; come è doveroso evidenziare la necessità che in ambito finanziario siano stabiliti paramentri certi per la valutazione del ricorso al credito (Basilea non è certo da buttare).
D'altro canto auspicherei un' interazione con questi paramentri della dimensione "personale" del cliente e soprattutto una ferrea preparazione di chi gestisce i risparmi della gente come un ferreo e inflessibile controllo da parte delle Autorità di vigilanza sui parametri che a loro volta le banche sono tenute a rispettare.
Speriamo che quanto è successo contribuisca almeno alla fine delle speculazioni finanziarie sostenute dai soldi della gente e fondate solo su carta di nessun valore!
Credo che la gente debba anche rendersi conto che per costruirsi una sicurezza economica sia estremamente rischioso farsi ingolosire dai "giochini" della finanza mentre in realtà c'è un unico sistema vecchio come il mondo: si deve lavorare e lavorare onestamente! E poi, però, pretendere e ottenere che il frutto di questo lavorare sia custodito e inattaccabile all'interno di strutture bancarie trasparenti, preparate e vicine alla gente. Insomma, se devo essere sincero, la vecchia anima del credito cooperativo.
A venerdì.

venerdì 3 ottobre 2008

Ciao Trentino!
Oggi un breve pensiero su un argomento che, credo, sia fondamentale per chiunque guardi al futuro sotto ogni aspetto: l'innovazione o meglio "fare" innovazione.
Sembra un argomento arido, che interessa solo determinati settori (soprattutto l'impresa ovviamente), ma dal quale invece ognuno di noi deve sentirsi "pressato".
Infatti, fare innovazione significa, in estrema sintesi, creare condizioni socio- economiche che consentano alla nostra gente di competere con il mondo intero per ottenere migliori servizi, per creare ambienti di lavoro più umani, per formare mentalità aperte al dialogo e alla continua ricerca delle migliori prassi di settore, per dialogare con il mondo economico a condizioni di parità, per valorizzare le nostre filiere produttive, per "trattenere" inTrentino i nostri giovani offrendogli nella loro terra opportunità professionali e di vivibilità uniche al mondo, insomma fare innovazione significa aprirsi al mondo per valorizzare e radicare in assoluto la nostra identità trentina.
E allora è necessario che a tutti e ad ogni livello (dalla scuola alle professioni di ogni tipo) sia consentito "fare innovazione".
Consentiamo ai giovani di fare esperienze formative all'estero in centri dove vengono praticate le migliori prassi chiedendogli poi in concambio di trasferirle sul nostro territorio. Permettiamo a spese dell'Ente pubblico ai giovani lavoratori di formarsi professionalmente nei migliori centri mondiali (ad esempio permettiamo ai giovani medici o infermieri di frequentare per due anni, mantenendogli il posto di lavoro qui, i migliori centri specialistici vincolandoli, poi al loro ritorno, al trapasso di nozioni con ricaduta diretta sulla nostra gente per l'aumento della qualità dei servizi). Permettiamo anche alle piccole imprese di sviluppare al loro interno la ricerca delle migliori prassi senza assistenzialismo allo stato puro ( non si fa innovazione, ad es., finanziando tout court il rinnovo dei macchinari) ma diffondendo fin dall'età scolastica la cultura di voler continuamente migliorare scambiando utili esperienze.
Non credo prorio che si faccia innovazione finanziando profumatamente progettoni megagalattici ( vedi Microsoft o risonanza magnetica ad alta definizione) destinati sì a far conoscere nell'immediato il Trentino nel mondo, ma nel mediato a terminare miseramente con la fine dei fondi (Sodalia docet) con scarsissime ricadute sul territorio e sulla gente con in più l'aggravante di aver sottratto risorse economiche pesanti utilizzabili invece per migliorare i nostri servizi o la qualità della vita delle nostre famiglie!
Creiamo condizioni favorevoli per lo sviluppo delle industrie in Trentino (domandiamoci perchè chi può creare posti di lavoro e benessere in generale decide di spostarsi 80 km più a sud...) e favoriamo una filiera "corta" tra le stesse e le piccole aziende sparse su tutto il nostro territorio così che anche queste possano essere valorizzate al meglio e non si sentano minacciate sul mercato da chi possiede maggiori risorse.
Mi rendo conto che quanto ho scritto sono dei rapidissimi flash che sottendono problematiche complesse, però ritengo giusto cominciare comunque a parlarne e offrire a tutti uno spunto per chiedersi se e come oggi in Trentino debba favorirsi l'innovazione, fattore imprescindibile per una serena e crescita "sicura" della nostra società.
A venerdì.